Si tratta di un intervento di riqualificazione ambientale. Il progetto trasforma, e in parte restaura, due ruderi della tenuta di Villa Demidoff, considerati “bene monumentale e paesaggistico” per l’antica appartenenza al Parco Mediceo di Pratolino, patrimonio UNESCO e della città di Firenze. Si tratta dei resti di un antico forno e di un magazzino agricolo, un tempo a servizio della fattoria della villa, in un’area marginale del parco denominata La Fangaccia, luogo arcaico così chiamato per la natura del terreno particolarmente fangoso. Il progetto deve dare a quei resti una nuova destinazione residenziale, con le difficoltà dettate dal vincolo monumentale gravante sui ruderi, che obbliga al mantenimento integrale delle strutture e delle volumetrie presenti. Il progetto perciò si deve misurare con l’oggetto da mantenere, potendo solo scavare o aggiungere, sotto sopra dentro e fuori, plasmando infine il terreno circostante. L’antica bocca del forno fa da finestra, il muro di pietra rimane come parete di fondo, la concimaia si apre con una serie di tagli e sottrazioni verso viste panoramiche incontaminate e lascia entrare, attraverso una sottrazione volumetrica centrale, un inaspettato frammento di cielo all’interno del nuovo luminoso open space. La pietra, elemento caratterizzante di tutta l’area del parco mediceo, rimane protagonista del progetto: con la pietra si rivestono i muri, le rampe, le scale, la copertura, e sempre con la pietra si costruiscono i muri a secco dei terrapieni e i lastricati esterni. La sistemazione esterna è l’unica azione progettuale capace di trasformare un luogo anonimo in un luogo fortemente connotato, realizzato con materiali tipici ma al tempo stesso fortemente atipico e contemporaneo nel “pittoresco” delle colline toscane.
Luogo | Colline di Firenze, Comune di Vaglia
Anno di realizzazione | 2016-2018
Foto Alessandro Ciampi